La strage dei bambini in Svizzera, un momento di silenzio / Bus crash in Switzerland, a moment of silence

Lo sapete, il mio blog è un posto dove in genere non prendo le cose sul serio, me stessa inclusa. Ma oggi ho deciso di non scrivere niente, anche se è domenica.

Avrete anche notato che oggi non c’è nessuna immagine a corollare il post. Il titolo di oggi dice tutto quello che è necessario sapere: quattro giorni fa un pullman si è schiantato in un tunnel in Svizzera, e 28 bambini belgi sono morti. Una tragedia.
E se è possibile, è una tragedia ancora più grande, perché i bambini non dovrebbero mai perdere la vita.

Io non sono madre, ma sono una sorella, una cugina, un’amica. Non riesco nemmeno a immaginare il dolore e quello che passa per la testa ai genitori di questi bambini.
In questi momenti mi viene da riflettere sul senso della vita: questo incidente ha senso? Dov’è Dio in questi momenti, ammesso che esista davvero?

Tutto il mio sostegno – per quello che può contare – ai genitori e i parenti di queste 28 anime innocenti.


You know, my blog is a place where I usually don’t take the things seriously, myself included. But today I decide not to write anything.

You also should point out that I don’t put any image today. The title of the post explains the silence: four days ago 28 Belgium kids has died in a bus crash in Switzerland. A tragedy. And if it’s possible, it’s a more huge tragedy because children should never die.

I’m not a mom, but I’m a sister, a cousin, a friend. I can’t imagine the pain and what’s going on into their parents’s mind.
In those moment I really think about the sense if the life: is that crash make sense? Where is God in those moments, assuming he is exists for real?

All of my support goes to the parents and the relatives of these 28 innocent souls.