image Lettera a Lavinia per il suo primo compleanno

🇬🇧Head here for the English version🇬🇧

Caro piccolo tornado affamato,

Ce l’abbiamo fatta. Siamo sopravvisuti al tuo primo anno di vita, tutti e tre, insieme.

Non avrei mai pensato che mi sarei innamorata di una persona sconosciuta. Poi sei arrivata tu. Io e tuo padre sapevamo che questo anno passato non sarebbe stato facile, tuttavia vogliamo dirti che ne è valsa la pena. Tutta la lunga procedura dell’IVF, il dolore, le difficoltà; tutte le lacrime, i dubbi, gli incubi; il seno sceso, le smagliature, la cicatrice e la pelle in più sul mio addome. Ne è valsa la pena.

Essere la tua mamma è stata per ora l’esperienza più solitaria della mia vita. Eppure, non sono mai stata sola, sin da quando ti sei aggrappata – da Frosty, embrione di 5 giorni – al mio utero. Ricorderò per sempre la prima volta che ti ho sentito muovere.

Durante questo ultimo anno ho capito cosa significa sentirsi tristi e senza speranza. Non mi sono mai sentita così disperata in vita mia, eppure anche così piena di amore.

Non avremmo potuto chiedere una bambina migliore di te: hai iniziato a dormire per tutta la notte a soli due mesi; hai sempre un bel sorriso stampato sul faccino; ti piace la musica e giocare da sola; ami mangiare e la compagnia delle poche persone che hai potuto conoscere.

Stiamo sopravvivendo a una pandemia mondiale; avrei voluto darti un anno più bello, circondata dall’affetto delle tue famiglie allargate. Vorrei che tu sapessi cosa è un cane. Vorrei che tu avessi più amichetti con cui giocare.

Ti chiedo scusa per non averti fatto viaggiare, o per non averti potuto portare al parco più spesso, o a mangiare fuori, o per musei, in piscina, o al mare. Non hai mai visto il mare, ancora. Ti prometto, cara Lavinia, che ci sono un sacco di avventure che ci aspettano in futuro.

Nonostante tutto quello che non hai avuto, spero che tu abbia percepito tutti i miei sforzi per farti sentire al sicuro, trattata bene, e amata.
Spero che ti sia sentita confortata tra le mie braccia quando ti stavano spuntando i denti ed eri esausta dal dolore, o quando ti sei beccata il raffreddore e non riuscivi a respirare, e tutto quello che volevi era solo riposare. Spero che l’odore della mia pelle e il battito lento del mio cuore ti abbia fatto sentire meglio. Non mi è dispiaciuto dormire per terra affianco alla tua culla, tenendoti la mano, quando ne avevi bisogno. La nostra moquette è morbida.

Ti chiedo scusa se perdo la pazienza spesso con te. Io ci provo ad essere la migliore versione di me stessa possibile, ogni giorno, per te e tuo padre. Anche se ti urlo sopra, ricordati che io e tuo padre ti vogliamo un bene incondizionato. Qualunque monelleria tu faccia, qualunque caccabomb o piagnisteo – tu sei la nostra priorità, e i tuoi sentimenti vengono prima di tutto. E sarà così per sempre.

Grazie per gli insegnament che mi dai tutti i giorni: resilienza, costanza, pazienza. Grazie per risvegliare il mio lato fanciullesco, con tutte le filastrocche che mi fai cantare e i giochi che facciamo insieme. Grazie per ricordarmi, tutti i giorni, che debbo essere grata per tutto quello che abbiamo, te compresa.

Piccola Scimmiuz, sei davvero la teppistella che ogni mamma sognerebbe di avere. Sono fortunata ad averti nella mia vita.

Non vedo l’ora di passare un altro anno con te, e poi un altro, e poi un altro. Così, ad libitum.

Un baciocio,
Mamma Pinner