Potrei spendere mille parole sulle belle cose accadute ieri sera, dalla splendida medaglia d’oro del fioretto agli emozionanti 100m maschili di atletica leggera.
Potrei parlare degli allori e dei vincitori, ma parlerò di Tania Cagnotto. Per quanto mi riguarda, Tania Cagnotto è la mia portabandiera. Elencare tutti gli aggettivi positivi che le si possono associare è davvero noioso, perché sono tanti. Da quando era piccolissima ha sempre dimostrato grande equilibrio mentale, determinazione, umiltà, e un enorme talento.
A Tania Cagnotto è toccato il talento dei tuffi, un talento delicato e difficile da far sbocciare quando si parla di premi e medaglie, perché davanti a tutti ci sono sempre i soliti cinesi inarrivabili. Ma questo, ai grandi campioni, non importa. Tania è da anni la regina d’Europa del trampolino, assieme anche alla sua amica Francesca Dallapè.
Di tutti gli allori, a Tania manca solo quello olimpico, e Londra 2012 sembrava davvero una cosa concreta e possibile, più di tutte le altre tre edizioni delle Olimpiadi a cui Tania aveva preso parte.
Nei tuffi sincronizzati, la coppia Cagnotto-Dallapè è stata beffata dal Canada. O meglio, da quella soggettività, data dal giudizio dei giudici, che a volte tradisce. Nella incalzante finale del trampolino 3m individuale, Tania si è classificata dietro le due cinesi e la messicana. Quarta, per venti centesimi di punto. Nell’atletica leggera, venti centesimi di secondo sono pochi passi; nei tuffi, venti centesimi di punto è un battito di ciglia, una sfortunata combinazione di giudizi, un tiro di dadi andato storto.
Per quello che vale – e purtroppo vale poco – Tania Cagnotto ha vinto l’oro. Ha vinto l’oro della tenacia, della costanza, di una carriera scintillante come i riflessi dell’acqua in piscina. Al termine della gara, in lacrime, Tania ha dichiarato: “Le Olimpiadi non fanno per me. Erano il mio sogno”. Io spero che a 27 anni, Tania non pensi che la sua carriera sia finita, anche in chiave olimpica.
E anche noi, che ci siamo riuniti per seguire la finale del trampolino, siamo rimasti delusi. A cena avevamo un muso così, perché la delusione di Tania ha toccato anche noi, talmente tanto da trasmetterci la sua delusione. Anche questo dimostra come Tania sia una vera fuoriclasse, perché non tutti i campioni hanno quel carisma che supera i fusi orari e l’etere.
Tania Cagnotto ha dimostrato di meritarsi una medaglia alle Olimpiadi, e mi auguro che continui a dimostrarlo, per prenderla a Rio. E noi, di certo, ci riuniremo di nuovo per farle tifo da casa.
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Concordo con te Stefania nel dire che Tania Cagnotto è un’atleta e una giovane donna che dovrebbe essere di esempio a molti non solo nello sport ma anche nella vita.
Grande equilibrio mentale, determinazione, umiltà, un enorme talento…
Intervistata a caldo, a pochi minuti dalla fine della gara, pur sull’orlo del pianto ha mantenuto la tutta la sua dignità.
Non penso sia da tutti riuscirci ma lei è davvero una persona forte.
Oggi alle 13 prima del TG2 hanno trasmesso un piccolo collage di filmati ed immagini a lei dedicato. Non c’era commento audio nè scritte ma era una cosa davvero ben fatta. La si vedeva tra l’altro, già da piccolissima, in piscina con il papà e raggiante alle premiazioni delle prime gare.
L’ho trovato un omaggio davvero bello ed affettuoso e mi sarebbe piaciuto rivederlo ma non sono riuscita a trovarne tracce in rete.
Qualcun’altro lo ha visto e ha magari il link?
Grazie
Catia
Purtroppo non riesco a trovarla! Una clip davvero commovente che sintetizza l’affetto che molti nutrono per Tania, anche in Rai.
Forse, la cosa più bella che la Rai ha fatto in queste Olimpiadi, oltre ai commenti di Bizzotto.
Trovata!
http://www.youtube.com/watch?v=oY3TRAHGL4M
La qualità del video non è il massimo (viva i quadratini del digitale @__@) ma è anche più bella e commovente di come mi era sembrata alla prima inaspettata visione.
Bellissima, Catia.
Grazie per averlo trovato, davvero una chicca imperdibile.
[…] anche se il tuo beniamino non vince una medaglia alle Olimpiadi. Ci piacerebbe parlare sempre di Tania Cagnotto o di Yohan Blake, ma lo sport moderno – purtroppo – è anche quello dei furbi, di […]
[…] anche se Coppi non ha partecipato a nessuna edizione dei Giochi, perché quando uno è un grande, non ha bisogno di una medaglia olimpica. I tre sono in ordine sparso, perché quando si è fuoriclasse a quei livelli non si può scegliere […]