
Costa Concordia, di nuovo. Devo ancora parlare di questa tragedia. Mentre il nostro amico Giuseppe risulta ancora disperso – e più il tempo passa, più le nostre speranza si affievoliscono – l’isola del Giglio si sta riempiendo di turisti. Se avete una qualche forma di comprensione e solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime e dei dispersi, capirete benissimo quanto io sia incazzata in questo momento.
Che razza di persona sana di mente con un minimo di empatia andrebbe di proposito sul luogo di una tragedia così devastante? Ebbene, queste persone esistono per davvero e hanno anche il coraggio di farsi intervistare dalla televisione.
“Noi siamo di Milano, veniamo da Milano – ha detto una bionda con dei bambini per mano – Siamo qui per vedere il relitto della Concordia coi nostri occhi. É emozionante essere qui.”
“E pernotterete qui?” domanda il giornalista.
“No, siamo qui solo per un giorno. Siamo arrivati stamattina e partiamo stasera”
É emozionante essere qui? Cosa ha in testa, questa? Ma è pazza? Che tipo di insegnamento e di educazione vuole dare ai suoi bambini portandoli al Giglio questi giorni? Che le disgrazie degli altri cementano lo spirito della famiglia e sono un’ottima opportunità per una gita a 515 km da casa?
Purtroppo, ogni volta che la cronaca nera diventa di enorme dominio pubblico, ecco che arrivano gli sciacalli senza guinzaglio. Stanno sempre in agguato, pronti a uscire dalle loro tane non appena una notizia a cui assistere come testimoni in prima fila diventa succosa. E questi sciacalli hanno la faccia della gente comune, del vicino di casa, del commesso del supermercato. La faccia che non ti aspetti.
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Costa Concordia again. I must talk about this tragedy again. While our friend Giuseppe is still missing – and the more time flies, the more hopes fade – Giglio island is filling up with tourists. If you have some kind of sympathy for victims and missing persons’ relatives you well understand how much I piss out about this.
What kind of sane person with a minimum of empathy would go on the spot of a such touching tragedy on purpose? But these people really exist and also have the courage to be interviewed by tv journos.
“We’re from Milan – a blond woman said holding hands with a pair of kids – We are here to look Concordia’s wreck with our own eyes. It is pretty exciting being here.”
“Are you spending night in the island?” asked the journalist.
“Nope, we are here only for one day. Arrived in the morning, leaving on evening”
It’s pretty exciting being here? What’s on her mind? Is she insane? What kind of teaching and education does she intend to give to her kids? The fact that other people misfortunes are a good opportunity to reinforce the spirit of the family and take a trip of 320 miles in a day?
Unfortunately, every time a news item is tremendously common knowledge in Italy, here comes the jackals unleashed. They are always lurking, ready to come out from their haunts when the event to attend as witness in the front row is getting really juicy. And they have the faces of ordinary people, your neighbor, the clerk of your super. The faces that you would never imagine.
Ciao e scusatemi per l’intromissione, volevo condividere il mio pensiero. Innanzitutto, spero che il vostro amico stia bene. Capisco la rabbia. Ho provato una rabbia simile, non la stessa, quando ho visto in un telegiornale le immagini video di turisti in visibilio per farsi fare le foto con la nave diroccata nello sfondo. Vergogna. Ho visto persone messe in posa con il sorriso sulla bocca, come se fossero di fronte ad un monumento o in un parco divertimenti. Vergogna. Le autorità dovrebbero fermare tali comportamenti, è questione di rispetto. I media hanno alimentato questa processione di sciacallaggio, ne sono convinta. Però è ora di finirla di sopravvivere sulle disgrazie degli altri.
Ciao Jessica, e grazie per aver lasciato il tuo commento e il tuo sostegno, lo apprezzo molto.
Hai ragione, la penso proprio come te. Certamente una gran fetta di colpa è anche dei media che portano all’esasperazione ogni fatto tremendo di cronaca nera.
Ciò che non mi tolgo dalla testa, comunque, è c’è qualcosa di malato in queste persone/sciacalli. Non trovo altra spiegazione lucida e razionale. Anche noi siamo bombardati dai media e dai loro input, eppure non posiamo dietro la Concordia, o dietro il cancello di casa di Michele Misseri.
Ciao a tutti, scusate vorrei condividere anch’io il mio pensiero, che in parte si discosta dal vostro. Nel pieno rispetto di ciò che è successo, credo che sia almeno in parte da valutare diversamente quest’afflusso di turisti. Alcuni sono proprio come dite voi, gente decisamente idiota e priva di empatia, se poi si fa foto sorridendo con la nave sullo sfondo.. bè qua allora non ci sono davvero parole. Vorrei però che valutaste diversamente l’avvicinamento di alcune persone, che io non credo siano una minoranza, che lo fanno con profondo rispetto di ciò che è successo, non certo per divertimento. L'”emozione” di cui parlava quella signora secondo me ci può stare, ovviamente dipende da che tipo di emozione, se è una specie di eccitazione è qualcosa che sicuramente va condannata, ma se si viene toccati nel profondo perché ci si rende conto di quel che è successo anche soltanto un pochino di più, che non semplicemente vedendo immagini veloci in tv, allora secondo me può essere considerata un’emozione “sana”. Secondo me sono solo alcuni tipi di atteggiamento che vanno criticati, anche duramente, ma non tutti. Ammetto che se mi fossi trovato vicino a lungo della tragedia sarei andato anch’io probabilmente, non per scattare foto o per dire “che spettacolo!”, ma solo perché la tv crea troppo distacco e certe tragedie è giusto “sentirle” più da vicino, proprio nel rispetto di ciò che è successo, non ci credo (o almeno lo spero) che tutti quelli che vanno lì vogliano semplicemente vedere una nave ribaltata. La cosa che più critico è cmq l’atteggiamente dei media, che ci creano sopra storie e telenovele.. ma questo purtroppo non è una novità.
Ciao Massimo, grazie per essere passato di qui :)
Certamente hai ragione per quanto riguarda il comportamento dei media, credo che siamo tutti d’accordo su questo :)
E concordo in parte anche con quello che hai detto, riguardo l’emozione che definisci “sana”. Le persone che sentono l’impulso di andare presso questi luoghi per esprimere la loro solidarietà possono essere comprese, ma hai detto anche una cosa molto vera: se ti fossi trovato vicino al luogo della tragedia.
La signora di Milano mi ha profondamente colpito – in negativo si intende – proprio per la distanza che la separava dall’isola del Giglio.
Per come la penso, se si fosse sentita davvero colpita per le disgrazie e le ingiustizie della vita, probabilmente avrebbe potuto trovare qualcosa di più vicino a lei su cui lavorare a questo sentimento. Non so se mi sono spiegata bene :)